lunedì 8 febbraio 2010

magnesio metallico e fiamma del bunsen...spenta

non ne posso più. ho avuto lunedì scorso (si, proprio l'1 febbraio) un'intensa discussione. forse speravo ke l'ammettere quelle cose mi avrebbe dato una spinta propulsiva notevole e che progressivamente ma con decisione sarebbero cambiate le cose. invece è accaduto ke il gesto l'ho fatto e...basta. l'unica conseguenza vera, effettiva, è che ho ulteriormente perso autorevolezza e vengo con più convinzione zittito quando sostengo qualcosa. non ne posso più. mi sento in colpa perchè praticamente ho già sprecato febbraio. non me lo potevo permettere, ma l'ho fatto. avere un atteggiamento diverso nei confronti delle situazioni sarebbe utile, ma non fa parte, evidentemente, del mio modo di essere. dovrei forse scusarmi per questo? già mi punisco troppo volentieri da solo per lasciarmi andare a queste cose. la scorsa settimana nella rubrica lettere di donna di repubblica, un signore scrive a galimberti una serie di considerazioni che sento molto vicine; voglio pubblicare parte di quella lettera xke credo che un po' mi descriva: << Ci sono mattine che provo un senso e un peso di malinconico malessere nell'atto di alzarmi per iniziare un "nuovo giorno". Rimanendo a letto ho minori probabilità di subire e provare dolore; uscendo dal letto mi espongo a tutte le variabili alle quali il caso mi sottoporrà. Il "recipiente" (se le variabili avranno dato il peggio di sé) alla sera sarà così colmo che la mia vita ne sarà compromessa ogni giorno di più.
E sarà mia cura rovesciarne il contenuto "tossico" altrove. Ma questo altrove non è fuori di me, è solo la mia autostima che a sua volta vive di equilibri che hanno del miracoloso. È una incessante aratura dell'anima che sconfina nel non-essere e nella continua riconquista dell'essere. Infine ci sono i differenti "maldipancia" attraverso i quali sublimiamo la materia inquinante che ci ha investiti. Maldipancia che ci danno l'insonnia o bruschi risvegli notturni, veri e propri vuoti d'aria esistenziali. Maldipancia che ci spingono ad annullarci nel sonno, visto come immersione in uno spazio amniotico-rassicurante.
Mi creda, non sono ancora un depresso disincantato privo di speranze e per ora incasso e tollero quasi di tutto ma... questa guerriglia senza sosta rischia di diventare una vera guerra asimmetrica senza sugo per nessuno. Che fare?
Lettera firmata >>
non ne posso più.

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